Cane zoppica zampa posteriore e fa laser

Arah

La fisioterapia e la riabilitazione veterinaria per un cane che zoppica con la zampa posteriore sinistra, prima per una lussazione dell’anca e poi per una lussazione della rotula.

Arah è una meticcia di 6 anni che vive a Torino. Dopo un incidente stradale ad Arah viene diagnosticata una lussazione dell’anca nel cane e quindi viene sottoposta ad un’ostectomia della testa del femore, una procedura chirurgica che comporta la rimozione della testa del femore (la parte superiore dell’osso della coscia). Questa procedura viene spesso eseguita per trattare problemi cronici o gravi dell’anca, come la displasia o la necrosi della testa del femore oppure come in questo caso, una lussazione.

LA FISIOTERAPIA PER UN CANE CHE ZOPPICA CON LA ZAMPA POSTERIORE DOPO L’INTERVENTO ALL’ANCA

Da SBA abbiamo una casistica rilevante per l’elaborazione di piani personalizzati di fisioterapia e riabilitazione veterinaria dopo un’ostectomia della testa del femore, poiché ogni cane ha un percorso post-operatorio differente e caratteristiche uniche.

Quando arriva da SBA, dopo l’intervento chirurgico, per la visita fisiatrica, Arah è ancora un cane che zoppica con la zampa posteriore sinistra. Il cane presenta assenza di carico all’arto posteriore sinistro, quindi cammina tripode, tenendo completamente alzata la zampa.

Inoltre nei primi approcci capiamo che Arah è un cane timoroso che dimostra ritrosia ai trattamenti. Per questo le prime sedute cominciano con l’Elettrostimolazione TENS, grazie alla quale è possibile rilassare e predisporre in modo positivo alla fisioterapia anche i cani più difficili. Proseguiamo con Ultrasuonoterapia e Laserterapia per migliorare la mobilità della nuova articolazione di tessuto fibroso denso generata dall’intervento.

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Fisioterapia per cane che zoppica con zampa posteriore

Tuttavia, dopo 1 mese di fisioterapia, Arah non fa progressi e continua a zoppicare con la zampa posteriore sinistra, quindi decidiamo di effettuare un’accurata visita fisiatrica.

La seconda visita fisiatrica individua una lussazione rotulea del cane: viene riscontrata un’instabilità della rotula. Questo è il motivo principale per cui Arah, sottoposta ad ostectomia del femore per una lussazione dell’anca, è ancora un cane che zoppica con la zampa posteriore sinistra, dopo 1 mese di fisioterapia orientata alla riabilitazione dell’anca.

LA FISIOTERAPIA PER LA LUSSAZIONE DELLA ROTULA

Modifichiamo, quindi, il programma di fisioterapia e riabilitazione veterinaria, diminuendo l’intensità dei trattamenti per l’anca e ci concentriamo maggiormente sul ginocchio per la lussazione della rotula nel cane. Il nostro programma di riabilitazione, per rinforzare il legamento tibio-rotuleo comincia con trattamenti Laser per poi proseguire in acqua sul tapis roulant subacqueo per alleggerire il carico sull’articolazione e incoraggiare Arah a poggiare la zampa a terra.

In poco tempo Arah ricomincia ad appoggiare la zampa e quindi proseguiamo con sessioni di ginnastica attiva con attrezzi per ottenere un carico completo dell’arto e una guarigione definitiva.

IL NOSTRO SUCCESSO

Oggi Arah non è più un cane che zoppica con la zampa posteriore sinistra. La sua andatura e la sua vita sono tornate alla normalità.

Ci abbiamo impiegato complessivamente 4 mesi per un totale di 22 sedute, ma va detto che la riabilitazione di Arah è stata più lunga di quanto succede normalmente dopo l’ostectomia della testa del femore. Il motivo sta nel fatto che è sopraggiunta la lussazione della rotula, probabilmente a causa dell’atrofia muscolare dovuta alla prolungata immobilità dell’arto.

opinione-fisioterapia-cane-zoppica

 

Inoltre in Arah abbiamo riscontrato anche una componente comportamentale. Già molto prima della 22 esima seduta Arah poggiava la zampa senza esitazione mentre giocava spensierata con gli altri cani, mentre poi in passeggiata ritornava a zoppicare. Un chiaro segno di una problematica comportamentale, più che clinica, provocata dall’abitudine a zoppicare e dalla paura di provare dolore camminando.

Però abbiamo superato ogni difficoltà e oggi Arah cammina e gioca normalmente.

Anche il tuo cane zoppica con una zampa posteriore? Contattaci per fissare una visita fisiatrica!

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Fisioterapista per chihuahua con problemi di salute neurologici

Ronny

Dalla diagnosi di shunt portosistemico alla scoperta di un’ernia discale per un chihuahua con problemi di salute.

Ronny è un chihuahua a pelo lungo di 6 anni che vive a Venaria, in provincia di Torino. Quando Ronny manifesta una para-paresi deambulatoria grave con deficit propriocettivo e atassia, la patologia che si sospetta, inizialmente, è una lussazione della rotula, che è molto comune per questa razza canina. Infatti, quando un chihuahua zoppica, nella maggior parte dei cani si tratta della lussazione della rotula.

Tuttavia questo non è il caso di Ronny. Per i suoi proprietari comincia un lungo percorso fatto di visite ed esami diagnostici per quello che sembra a tutti gli effetti un chihuahua con problemi di salute gravi. Dopo esami ematici, ecografia ed analisi degli acidi biliari, il veterinario diagnostica uno shunt portosistemico ovvero la presenza di un vaso anomalo che consente il passaggio diretto, nel sistema cardiocircolatorio, del sangue portale proveniente da stomaco, intestino, pancreas e milza, che quindi bypassa il fegato. Gli viene prescritta una dieta ipoproteica e l’assunzione di lattulosio. In 3 settimane i sintomi scompaiono e torna temporaneamente tutto alla normalità.

LA DIAGNOSI DI ERNIA DEL DISCO

Dopo qualche mese, però, Ronny manifesta nuovamente una para-paresi ma stavolta non deambulatoria. Ciò significa che il cane non riesce più a camminare. Vengono quindi eseguiti nuovamente gli esami, compresa un’ecografia epatica che esclude lo shunt portosistemico diagnosticato in precedenza, e una risonanza magnetica con la quale si arriva finalmente alla corretta diagnosi. Ronny non è un chihuahua con problemi di salute gravi ma ha semplicemente un’ernia del disco che può essere risolta con un intervento chirurgico e un ciclo di riabilitazione veterinaria.

Ronny viene quindi sottoposto a una emilaminectomia e poi viene da SBA – Salute e Benessere Animale per la fisioterapia e la riabilitazione post-operatoria.

ℹ️
Cos’è l’emilaminectomia del cane?
L’emilaminectomia rappresenta la scelta primaria nel trattamento dei cani affetti da deficit neurologici di grado II o superiore, derivanti dall’estrusione dei dischi intervertebrali toracolombari. L’obiettivo principale di questo intervento è la decompressione midollare, mediante la rimozione del materiale discale che comprime il canale vertebrale. Sebbene il periodo postoperatorio dell’emilaminectomia sia generalmente prolungato, è possibile abbreviarlo a poche settimane con un programma dedicato di fisioterapia e riabilitazione.

LA FISIOTERAPIA E LA RIABILITAZIONE VETERINARIA POST-OPERATORIA

Da Salute e Benessere Animale abbiamo una casistica rilevante per la fisioterapia e la riabilitazione di cani con ernia del disco, sia quando vengono sottoposti a chirurgia sia quando si sceglie un approccio conservativo.

Il programma di recupero di Ronny era composto da 10 sedute con Laser LLLT ed Elettrostimolazione TENS e cui abbiamo ben presto affiancato ginnastica con attrezzi e riabilitazione in acqua nel tapis roulant subacqueo per cani.

Chihuahua con problemi di salute neurologici nel tapis roulant in acqua per cani per la riabilitazione veterinaria

Ronny ha cominciato a camminare e saltellare di nuovo molto prima della fine del suo primo ciclo di riabilitazione!

IL NOSTRO SUCCESSO

In meno di 10 sedute Ronny è tornato il cane vitale che era prima di accusare la prima para-paresi dovuta all’ernia del disco.

Anche la paura dei proprietari, che inizialmente hanno pensato di avere un chihuahua con problemi di salute molto gravi e hanno affrontato mesi di visite, esami diagnostici e terapie, è solo un ricordo.

Hai un chihuahua con problemi di salute ortopedici o neurologici? Contattaci per una visita fisiatrica.

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Laser per lussazione della spalla nel cane

Mirtilla

La fisioterapia veterinaria per l’approccio conservativo in un caso di lussazione della spalla nel cane congenita e bilaterale

Mirtilla è una barboncina di 10,5 anni che vive a Borgaro Torinese in provincia di Torino. Sin da quando aveva solo 6 mesi di vita Mirtilla soffre di una patologia neurologica cronica dovuta a una caduta. In generale, però, la sua attività motoria è sempre stata nella norma, finché non ha avuto uno shock settico provocato dalle radici dei canini che hanno raggiunto l’orbita inferiore.

In una notte la povera Mirtilla ha perso il 70% del suo peso a causa dello shock! Ciò l’ha indebolita al punto di non riuscire a camminare e per questo è stata sottoposta a scrupolose visite veterinarie che hanno evidenziato una lussazione della spalla del cane (bilaterale congenita).

LA DIAGNOSI DEL VETERINARIO: LUSSAZIONE DELLA SPALLA NEL CANE

A Mirtilla viene diagnosticata una lussazione dell’articolazione scapolo-omerale bilaterale che è stata subito trattata chirurgicamente con una ricostruzione della cuffia dei rotatori.

LA RIABILITAZIONE POST CHIRURGICA

Dopo l’intervento per correggere la lussazione della spalla nel cane bilaterale congenita, noi di SBA siamo intervenuti con un programma riabilitativo che ha abbinato Laser LLLT, esercizi in vasca e ginnastica con attrezzi.

Riabilitazione per lussazione della spalla nel cane

Il recupero di Mirtilla è stato veloce. In breve tempo la barboncina ha riacquistato un’ottima postura in stazione grazie un miglioramento drastico dell’appiombo degli arti anteriori che prima risultavano abdotti a livello del gomito.

UNA COMPLICANZA E L’APPROCCIO CONSERVATIVO

Durante la fase di potenziamento muscolare, però, l’appiombo degli arti anteriori di Mirtilla peggiora. Alla visita ortopedica, risulta che il fragile osso costituente l’acromion della scapola (lievemente osteoporotico) non ha retto l’impianto per la ricostruzione del legamento artificiale.

L’ortopedico opta per l’applicazione di una piccola placca nella quale inserire il legamento artificiale e decide di iniziare ad operare la spalla destra. Durante la chirurgia si rende conto che il fragile osso della scapola non tiene l’impianto della placca e decide di terminare l’intervento lasciando la placca in sede.

La cagnolina non riesce comunque a camminare per cui l’unica soluzione possibile per risolvere la lussazione della spalla nel cane bilaterale congenita, è un approccio fisioterapico e riabilitativo.

Abbiamo dovuto tenere in considerazione, infatti, la presenza della placchetta di metallo nella spalla
destra di Mirtilla e anche la sua epilessia. Per questo il percorso riabilitativo della barboncina ha previsto solo Laser LLLT ed esercizi nel tapis roulant in acqua per cani ed esercizi con attrezzi.

IL NOSTRO SUCCESSO

Da Salute e Benessere Animale abbiamo una casistica rilevante nell’approccio conservativo alla lussazione della spalla nel cane e anche delle variazioni terapeutiche dedicate al cane epilettico.
Mirtilla ha beneficiato di questa esperienza maturata per migliorare drasticamente le sue condizioni cliniche nonostante non sia stato possibile sottoporla ad un terzo intervento chirurgico.

Anche se alcuni problemi di salute hanno rallentato di qualche settimana il suo percorso, oggi Mirtilla cammina molto meglio e continua il suo percorso di rinforzo muscolare. Per una completa guarigione, inoltre, Mirtilla è seguita con un approccio integrato che abbina la riabilitazione presso il nostro centro SBA all’agopuntura e la mesoterapia presso lo studio della dott.ssa Tecla Siviero.

Se anche tu hai un cane anziano che non può essere sottoposto a intervento chirurgico, contattaci!

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fisioterapia per stenosi lombosacrale del cane

Boss

La fisioterapia e la riabilitazione veterinaria per la stenosi lombosacrale del cane e gravi contratture muscolari di un Pastore belga Malinois

Boss è un Pastore belga Malinois che vive a Villarbasse, in provincia di Torino. È stato campione mondiale di Mondioring, uno sport per cani che mette in evidenzia le attitudini naturali dell’animale, la qualità dell’addestramento e l’intesa con il conduttore. All’età di 13 anni, però, oggi Boss è un cane anziano con diverse patologie a suo carico, tra cui una stenosi lombo sacrale, alcune delle quali gli provocano un’andatura incerta e una notevole tendenza a cadere e inciampare.

LA NOSTRA VALUTAZIONE FUNZIONALE

Quando Boss è arrivato nella sede di SBA – Salute e Benessere Animale di Torino, a causa di alcune patologie assumeva costantemente cortisone, il ché ha provocato una ipotrofia muscolare, ovvero una riduzione del volume del tessuto muscolare, che porta inevitabilmente a debolezza o parziale perdita della funzione motoria.

Boss, inoltre, mostrava dei calli ulcerati sui gomiti e delle contratture muscolari a livello dei gomiti, dovute alla formazione di tessuto fibroso in corrispondenza delle articolazione gravemente artrosiche, oltre a una contrattura del carpo a destra.

Durante la visita fisiatrica con valutazione fisioterapica notiamo, inoltre, che i suoi problemi agli arti posteriori sono dovuti ad un principio di stenosi lombosacrale del cane, la cosiddetta Sindrome della Causa Equina.

 >>SINDROME DELLA CAUDA EQUINA? SCOPRI ANCHE COME ABBIAMO TRATTATO BRENNO<<

Che cos’è la Sindrome della Causa Equina?
La sindrome della Cauda Equina nel cane è una patologia veterinaria determinata dalla compressione sulle strutture nervose presenti tra l’ultima vertebra lombare ed il sacro (L7-S1), ovvero la cosiddetta cauda equina. In sintesi vengono schiacciate le radici nervose che fuoriescono dall’ultima porzione del midollo spinale. I sintomi più comuni sono la riluttanza a correre, saltare, sedersi e scodinzolare, fino ad una debolezza agli arti posteriori che può arrivare alla zoppia e anche alla paresi.

ultrasuoni-veterinari

L’OBIETTIVO DEL CLIENTE

Boss è stato un vigoroso cane atleta. Ma oggi il Pastore belga Malinois ha un’andatura insicura ed è piuttosto dolorante. I suoi proprietari, quando sono arrivati da SBA, volevano vederlo camminare e giocare di nuovo.

I TRATTAMENTI

Da Salute e Benessere Animale abbiamo realizzato un programma di fisioterapia e riabilitazione veterinaria per Boss, capace di riportarlo ad una normale andatura. Il nostro programma fisioterapico ha trattato efficacemente le contratture, la stenosi lombosacrale del cane e l’ipotrofia muscolare.

Abbiamo abbinato Laserterapia, Ultrasuonoterapia ed Elettrostimolazione TENS.

Poi anche l’allenamento in acqua, nel tapis roulant sunacqueo, ha avuto un ruolo fondamentale per il recupero motorio di Boss, perché gli ha consentito di riacquistare il giusto tono muscolare velocemente ma senza carico sulle articolazioni: un aspetto molto importante per i cani anziani.

IL NOSTRO SUCCESSO

Da Salute e Benessere Animale, abbiamo una casistica rilevante per la riabilitazione veterinaria nei casi di contratture muscolari associate ad artrosi e Sindrome della Cauda Equina, ma anche nei casi di ipotono muscolare dovuto a immobilità o terapie con cortisone.

Il recupero di Boss è stato ottenuto in soli 3 mesi, dopo i quali il cane ha smesso di inciampare e cadere. Inoltre è riuscito ad interrompere la terapia al cortisone e ad oggi sta assumendo dolo dell’antinfiammatorio, ma a scalare, quindi presto non ce ne sarà più bisogno.

Grazie anche ad una riabilitazione di mantenimento al momento Boss è in ottima forma: cammina, gioca e si tuffa nella piscina di casa. Insomma, è tornato felicemente alla sua vita normale.

In caso di stenosi lombosacrale del cane e altre patologie contattaci!

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Shiva

La riabilitazione veterinaria per l’atassia cerebellare del Pitbull. Ecco come Shiva è tornata a camminare e a giocare.

Shiva è una Pitbull di 12 anni che vive a Torino. È affetta da atassia cerebellare, una patologia degenerativa cronica tipica dei molossoidi, come i Pitbull. In particolare Shiva soffre di un’atassia cerebellare piuttosto grave, perché conclamata da 5 anni oramai. Infatti, cammina male e ha perso completamente la coordinazione dei movimenti.

Cos’è l’atassia cerebellare del Pitbull?
L’atassia cerebellare è una malattia che attacca il sistema nervoso del cane, determinando la perdita di coordinazione nel movimento, nell’equilibrio e compromettendo, lentamente, tutte le capacità motorie. Questa patologia, su base genetica, attacca le fibre nervose posteriori del midollo spinale, aggredendo in particolare il cervelletto e le sue relazioni con il sistema nervoso. Ciò porta ad una perdita progressiva delle capacità di controllo dei movimenti. Oltre al Pitbull, tra le razze più colpite c’è l’Amstaff e altri molossoidi.

Con la fisioterapia e la riabilitazione veterinaria è possibile rallentare il decorso della malattia consentendo al cane di avere una vita normale per il periodo più lungo possibile.

LA NOSTRA VALUTAZIONE FUNZIONALE

Quando è arrivata da SBA Shiva è affetta da atassia cerebellare del Pitbull e ha avuto i primi sintomi già da 5 anni. Nei primi tempi questa malattia può essere facilmente confusa con altre patologie, perché la perdita di coordinazione non si manifesta subito con continuità (il sistema nervoso reagisce compensando), quindi non sempre si riesce ad intervenire in maniera tempestiva.

Il proprietario ci riferisce che oramai Shiva cade spesso, le cedono gli arti posteriori e manifesta spasmi muscolari quando prova a fare da sola i tipici movimenti di stretching del cane.

Durante la visita fisiatrica e la valutazione funzionale, notiamo le enormi difficoltà di Shiva in camminata: la sua andatura manifesta ipermetria e dismetria (quindi fa passi troppo ampi o di ampiezze diverse). Shiva ha un grande deficit dell’equilibrio, sia in stazione che al passo (dondola da ferma e tende a cadere mentre cammina) e manifesta un deficit propriocettivo alla zampa posteriore destra.

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L’OBIETTIVO DEL CLIENTE

I proprietari di Shiva sanno che quella con cui hanno a che fare è una patologia degenerativa ma hanno deciso di intraprendere un percorso con cicli di fisioterapia e riabilitazione perché Shiva possa vivere bene il più allungo possibile. Abbiamo quindi cercato insieme a loro di darle un supporto concreto per migliorare le sue funzioni motorie bilanciando l’impegno della riabilitazione veterinaria con gli altri problemi di salute di cui è affetta.

LA FISIOTERAPIA VETERINARIA PER L’ATASSIA CEREBELLARE

Per Shiva abbiamo elaborato un piano diviso in due cicli. Il primo fisioterapico e il secondo riabilitativo.

  1. Il programma di fisioterapia, con Laserterapia, Ultrasuonoterapia ed Elettrostimolazione TENS ha eliminato i dolori dovuti alle contratture di cui Shiva soffriva alla schiena a causa della sua andatura.
  2. Il programma riabilitativo, con esercizi con attrezzi e ginnastica in vasca, aveva l’obiettivo di migliorare equilibrio e coordinazione.

IL NOSTRO SUCCESSO

Il programma di riabilitazione di Shiva di 10 sedute con una cadenza di 2 volte a settimana, ha generato un notevole miglioramento del cane, delle sue capacità motorie e del suo benessere generale, in meno di 1 mese e mezzo, nonostante l’atassia cerebellare del Pitbull.

Ecco perché dopo una seconda visita fisiatrica si è deciso di proseguire con altre 10 sedute: abbiamo capito che il percorso funzionava e che il cane poteva migliorare ancora. Dopo 3 mesi di fisioterapia e riabilitazione veterinaria Shiva è un cane più forte e più felice.

  • arriva a fare 1 ora e mezza di passeggiata senza stancarsi
  • riesce a salire le scale
  • ha ricominciato a giocare


Oggi fa con grande entusiasmo gli esercizi a casa con il suo proprietario in modo da non perdere gli ottimi risultati ottenuti in studio con noi. Sappiamo bene che l’atassia cerebellare del Pitbull è una patologia degenerativa ma oggi Shiva, nonostante la malattia, grazie alla riabilitazione e alla costanza di chi le vuole bene, è un cane amato e felice, in grado di godersi le passeggiate e il gioco.

Shiva ha bisogno di un programma di fisioterapia di mantenimento ma purtroppo, per il momento, la sua condizione clinica generale ha costretto i proprietari ad interrompere i trattamenti in studio. Speriamo di rivederla presto!

 

Il tuo cane ha l’atassia cerebellare del Pitbull o altre patologie di razza? Contattaci!

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riabilitazione-sindrome-cauda-equina

Brenno

Come la fisioterapia veterinaria può trattare efficacemente la Sindrome della Cauda Equina nel cane.

Brenno è un Golden Retriever di 11 anni che vive a Venaria Reale in provincia di Torino. Dalla sua diagnosi differenziale emerge un principio di Sindrome della Cauda Equina, conseguente alla stenosi lombosacrale. Inoltre Brenno soffre di un artrosi del cane generalizzata.

Che cos’è la Sindrome della Causa Equina?

La sindrome della Cauda Equina nel cane è una patologia veterinaria determinata dalla compressione sulle strutture nervose presenti tra l’ultima vertebra lombare ed il sacro (L7-S1), ovvero la cosiddetta cauda equina. In sintesi vengono schiacciate le radici nervose che fuoriescono dall’ultima porzione del midollo spinale. I sintomi più comuni sono la riluttanza a correre, saltare, sedersi e scodinzolare, fino ad una debolezza agli arti posteriori che può arrivare alla zoppia e anche alla paresi.

DIAGNOSI DELLA SINDROME DELLA CAUDA EQUINA NEL CANE

Dopo una sterlizzazione in tarda età a causa di una neoplasia benigna ad un testicolo, Brenno non ha mai manifestano particolari problematiche o patologie, oltre una lieve aritmia cardiaca. Per 9 anni, inoltre, il cane si è sempre divertito in piscina nei mesi estivi. Quando arriva da SBA, però, Brenno manifesta una evidente rigidità del rachide a livello toracico, lombare, sacrale.

Viene sottoposto presso il nostro centro ad una visita fisiatrica durante la quale si evidenzia un principio di Sindrome della Cauda Equina nel cane, che è la conseguenza di una stenosi lombosacrale. Dall’ispezione visiva e dalla palpazione notiamo un’algia dei nervi a livello L7-S1 della colonna, una marcata atrofia dei muscoli glutei e dei muscoli cosce.

Programmiamo quindi, un piano di fisioterapia e riabilitazione veterinaria per restituire a Brenno una maggiore flessibilità della colonna vertebrale e un incremento del tono muscolare, perché possa muoversi e sentirsi meglio, nonostante la sua età avanzata.

LA FISIOTERAPIA VETERINARIA PER LA SINDROME DELLA CAUDA EQUINA

Da SBA abbiamo una casistica rilevante per l’artrosi del cane, la stenosi lombosacrale e la Sindrome della Cauda Equina. Pianifichiamo, quindi, un programma di 10 sedute grazie al quale Brenno potrà riacquisire flessibilità della colonna vertebrale e facilità nei movimenti che ora gli risultano più dolorosi e faticosi.

Il nostro programma prevede prima di tutto Elettrostimolazione Tens, Ultrasuonoterapia e Laser LLLT per sbloccare la sua colonna vertebrale nella zona lombare. Lo abbiamo trattato anche in modo generalizzato sulle articolazioni per dargli sollievo, vista la sua artrosi. Poi abbiamo fatto anche ginnastica con attrezzi e in acqua.

 

IL NOSTRO SUCCESSO

Sono bastate 10 sedute di fisioterapia e riabilitazione veterinaria per restituire flessibilità alla colonna vertebrale di Brenno. La Sindrome della Cauda Equina è stata affrontata con tempestività ed efficacia in modo da evitare un peggioramento che avrebbe potuto portare alla zoppia.

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Oggi Brenno si muove con più facilità. Grazie ad un programma di esercizi da fare a casa e all’impegno della sua proprietaria siamo fiduciosi che mantenga i risultati ottenuti.

 

Il tuo cane ha ricevuto una diagnosi di Sindrome della Cauda Equina oppure fa fatica a camminare e sedersi? Contattaci!

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Gatto

Gatto è stato investito riportando una frattura multipla del bacino e la lussazione della testa del femore. Con un programma di riabilitazione del gatto post intervento è tornato a camminare in meno di 3 mesi.

Un gatto investito da un’auto è un evento che può capitare quando gli animali sono lasciati liberi di uscire di casa da soli, proprio come accade a noi umani . Ed è proprio quello che è successo a Gatto, un micio europeo color malto che vive a Torino.

Durante una vacanza in Sardegna, infatti, Gatto non è tornato a casa per 3 giorni. Il proprietario ha poi scoperto che il suo micio era stato investito riportando una frattura multipla del bacino e la lussazione della testa del femore dell’arto sinistro. Le prime cure le ha ricevute a Sassari ed è qui che è stato operato. Una volta tornato a Torino abbiamo pensato noi ad elaborare e realizzare un programma di fisioterapia e riabilitazione del gatto per rimetterlo in sesto.

LA DIAGNOSI E L’INTERVENTO

Le radiografie evidenziavano una frattura del bacino in 3 punti (frattura ileo-sacrale, frattura del pube e frattura coxofemorale) e assenza di dolore profondo bilateralmente. Dopo una terapia analgesica viene sottoposto ad un intervento chirurgico con l’applicazione di placca di sintesi e viti. Viene anche eseguita un’ostectomia della testa del femore con cerchiaggio del piccolo trocantere.

Dopo l’intervento Gatto non riportava incontinenza, tuttavia non riusciva a camminare né a stare su 4 zampe, ma solo ad accennare la postura da seduto. Per un recupero completo era necessario un percorso di fisioterapia e riabilitazione del gatto personalizzato sulle sue problematiche specifiche.

LA VISITA FISIATRICA E LA VALUTAZIONE FISIOTERAPICA

Quando è arrivato da SBA, Gatto non riusciva a camminare perché trascinava le zampe posteriori. Abbiamo evidenziato anche problematiche neurologiche al bacino e una lussazione sacro iliaca sul lato destro.

Abbiamo elaborato, quindi, un piano di fisioterapia e riabilitazione del gatto con l’obiettivo di farlo tornare a camminare in pochi mesi.

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LA FISIOTERAPIA E LA RIABILITAZIONE DEL GATTO

Per Gatto abbiamo realizzato un piano fisioterapico personalizzato dopo la frattura del bacino e la lussazione della testa del femore abbinando fisioterapia veterinaria e riabilitazione motoria.

  1. L’abbiamo sottoposto ad una particolare tipologia di Laserterapia veterinaria mirata alla sublussazione sacro iliaca.
  2. Poi abbiamo utilizzato l’elettrostimolazione TENS per il suo effetto antidolorifico (ovviamente evitando la zona sottoposta all’intervento chirurgico dove era presente del metallo).
  3. Poi abbiamo portato a termine un programma di riabilitazione del gatto e ultrasuonoterapia per consentire al micio di tornare a mettersi su 4 zampe e a camminare normalmente.

Lo sapevi che..

I gatti sono animali con i quali l’approccio alla fisioterapia è più complesso. Ma con tecniche che aumentano relax e fiducia anche loro possono avere accesso alle terapie strumentali e manuali.

Scopri di più

IL NOSTRO SUCCESSO

Da Salute e Benessere Animale, abbiamo una casistica rilevante per la riabilitazione del gatto nei casi di frattura del bacino e delle sue conseguenze.

Non era la prima volta che affrontavamo una frattura del bacino del gatto. Nel caso di Gatto il recupero è avvenuto in meno di 3 mesi. Merito di un piano riabilitativo personalizzato e continuamente adeguato all’evoluzione motoria del paziente. E anche della collaborazione attiva del proprietario che si è impegnato molto nel percorso di riabilitazione seguendo i nostri consigli per passeggiate controllate con l’uso della pettorina.

Oggi Gatto cammina di nuovo ma non solo!

IL GATTO RIESCE A SALTARE DOPO LA FRATTURA DEL BACINO

Non è detto che un gatto possa tornare a saltare, dopo la frattura del bacino, anche se correttamente sottoposto ad intervento e dopo un percorso riabilitativo efficace. Generalmente l’obiettivo della riabilitazione del gatto, in questi casi, è semplicemente ritornare a camminare normalmente. Una volta raggiunto questo risultato, i proprietari sono soddisfatti e interrompono la fisioterapia.

Grazie all’impegno del proprietario di Gatto, invece, che ha voluto proseguire il percorso riabilitativo, questo micio è riuscito a tornare addirittura a saltare! Gatto oggi arriva a fare balzi fino ad 1 metro e 20, sufficienti per saltare su tavoli, sgabelli e tiragraffi.

Per un programma di fisioterapia e riabilitazione del gatto chiamaci al 377.6864627 o compila il modulo.

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Kira

Un percorso fisioterapico efficace per la displasia del Pastore Tedesco che ha evitato temporaneamente l’intervento chirurgico

Kira è un Pastore Tedesco di 10 mesi a cui è stata diagnosticata una displasia dell’anca. Vista la tenera età di Kira, però, il veterinario ha consigliato ai proprietari di rivolgersi ad un centro di fisioterapia per cani per l’elaborazione di un piano riabilitativo dedicato alla displasia dell’anca del cane cucciolo con l’obiettivo di provare ad evitare l’intervento chirurgico.

L’approccio conservativo per la displasia per cuccioli fino a 18 mesi

Nel caso di animali non più grandi di un anno e mezzo con una displasia dell’anca del cane non grave, dal grado A al grado C1, è possibile intervenire con un approccio conservativo che non implica alcun intervento chirurgico invasivo. Con un efficace programma di fisioterapia e riabilitazione veterinaria, infatti, è possibile stabilizzare e mantenere il più possibile in salute l’articolazione dell’anca quando è possibile.

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La fisioterapia per la displasia del Pastore Tedesco

Il Pastore Tedesco è una delle razze più predisposte alla displasia dell’anca. Quindi è molto importante sottoporre il cane ad accurate visite ortopediche in modo da diagnosticare la patologia entro i 18 mesi, proprio come è successo a Kira.

Grazie alla diagnosi precoce, arrivata entro i 10 mesi di vita, abbiamo potuto trattare la displasia del Pastore Tedesco elaborando un programma fisioterapico atto ad evitare la chirurgia e allo stesso tempo mantenere quanto più possibile in salute l’articolazione dell’anca di Kira.

Il suo piano terapeutico è stato mirato in una prima fase alla riduzione dell’infiammazione con il Laser LLLT, abbinato ad un programma di esercizi di ginnastica per aumentare il trofismo dei glutei (che stabilizzano l’articolazione dell’anca).

In un secondo momento, superato il dolore dovuto all’infiammazione, abbiamo inserito anche la ginnastica nel tapis roulant in acqua per cani inclinato gradualmente per allenare in modo specifico i muscoli glutei.

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La fisioterapia per la contrattura del muscolo gracile e semimembranoso

La displasia del Pastore Tedesco non è l’unica patologia di razza da cui è affetta Kira. Dalla valutazione fisioterapica emerge anche la contrattura del muscolo gracile e semimembranoso, che colpisce gli arti posteriori del cane di grossa taglia a partire dagli 8 mesi di età.

Questa condizione, se non trattata, può degenerare in una miopatia del muscolo gracile e semimembranoso. Ciò che succede, generalmente, è che i tendini colpiti dalla malattia, responsabili della flessione del ginocchio, subiscono un processo di degenerazione fibrotica, per cui il tessuto muscolare viene sostituito con del tessuto connettivo, simile a quello cicatriziale. Si tratta di una patologia per cui non c’è una terapia efficace, se cronicizza.

Con Kira, però, abbiamo agito immediatamente sulla contrattura del gracile e del semitendinoso con un protocollo fisioterapico che abbina ultrasuonoterapia e laser decontratturante, contestualmente al percorso fisioterapico eseguito per la displasia del Pastore Tedesco.

Il nostro successo

Il difetto di andatura mostrato da Kira dovuto alla contrattura del muscolo gracile e del semitendinoso si è corretto velocemente.

Per quanto riguarda la displasia nel Pastore Tedesco, Kira, per ora, ha effettivamente evitato l’intervento chirurgico, sta bene e fa una vita normale. Il cane viene tenuto sotto stretta osservazione perché in caso di peggioramento l’ipotesi della chirurgia potrebbe essere presa di nuovo in considerazione. Siamo quindi in continuo contatto con il proprietario per sottoporla periodicamente ad una visita fisiatrica per intervenire tempestivamente con la fisioterapia o rivalutare l’approccio chirurgico.

Abbiamo inoltre formato i proprietari per l’esecuzione di esercizi da fare a casa in modo da garantire la salute articolare del cane negli anni a venire.

Un controllo ogni 3 mesi

Anche se Kira ora sta bene è comunque affetta dalla tipica displasia del Pastore Tedesco. Le articolazioni della sua anca, quindi, tendono all’artrosi e possono facilmente infiammarsi nel periodi di instabilità climatica, quando siamo sottoposti a frequenti sbalzi di pressione.

Ecco perché Kira continua a venire da SBA ogni 3 mesi, nel giorni di cambio di stagione. Con una visita fisiatrica verifichiamo se c’è un’infiammazione delle articolazioni ed eventualmente agiamo subito con dei trattamenti antinfiammatori fisioterapici.

L’obiettivo è mantenere alta la qualità di vita di Kira e fare in modo che per lei il dolore sia solo un ricordo sempre più lontano.

Hai un cucciolo con diagnosi di displasia dell’anca? Chiamaci al 377.6864627 o compila il modulo.

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Ambra

La fisioterapia risolutiva per la diagnosi di contrattura dell’ileopsoas nel cane. Ma la storia terapeutica di Ambra comincia ancora prima!

Ambra è una bellissima Australian Shepherd di 4 anni che vive a Torino e nell’ultimo anno ha avuto bisogno di un piano di fisioterapia veterinaria due volte. La prima dopo l’intervento per la rottura del legamento crociato nel cane e la seconda volta dopo la diagnosi di contrattura dell’ileopsoas. Ogni volta ci ha trovato pronti a risolvere le problematiche ortopediche che le provocavano zoppia.

La fisioterapia dopo la TPLO

A mesi di distanza dall’intervento di TPLO nel cane, per la risoluzione della rottura del legamento crociato dell’arto posteriore sinistro, Ambra manifestava ancora una marcata zoppia e dolore al ginocchio.

Abbiamo quindi cominciato un programma personalizzato di fisioterapia e riabilitazione che ha abbinato laserterapia LLLT, manipolazioni, esercizi anche in vasca e ultrasuonoterapia evitando accuratamente la zona della placca metallica inserita chirurgicamente.

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Quando Ambra viene sottoposta al secondo intervento, nel quale il veterinario estrae la placca metallica, abbiamo rimodulato la terapia. Prima di tutto abbiamo inserito un protocollo per una corretta e veloce cicatrizzazione, poiché la ferita chirurgica non sembrava avere un ottimo decorso: risultava molto calda, arrossata e infiammata, e presentava del siero. In secondo luogo abbiamo ripreso la fisioterapie e la riabilitazione comprensiva di ultrasuoni su tutta la zona interessata dall’intervento, vista l’assenza della placca metallica.

Dopo 6 terapie multimodali con laser e ultrasuoni, manipolazioni articolari e stretching e 10 sedute nel tapis roulant in acqua per cani per il potenziamento muscolare Ambra è di nuovo in grado di camminare, giocare e correre come prima.

Completiamo il percorso terapeutico con un piano di esercizi terapeutici da fare a casa che i proprietari hanno fatto eseguire ad Ambra con costanza e precisione.

 

La fisioterapia dopo la contrattura dell’ileopsoas

Purtroppo, come un fulmine a ciel sereno, a circa 1 mese di distanza dalla fine del percorso terapeutico precedente, Ambra ricomincia a zoppicare. I proprietari temevano si trattasse nuovamente di un problema a carico del ginocchio posteriore sinistro sottoposto a TPLO, invece la diagnosi è del tutto diversa. Il veterinario, infatti, individua una contrattura dell’ileopsoas nel cane.

Si tratta di un muscolo molto profondo (nei cani ancor di più che negli esseri umani) perché è interno al bacino. La sua posizione e il fatto che risulti ben coperto dalla muscolatura della schiena, fa sì che il muscolo ileopsoas nel cane sia molto difficile da raggiungere con le terapie strumentali.

Siamo contenti che la zoppia di Ambra non riguardi nuovamente il ginocchio, tornato in ottima salute dopo la fisioterapia. Ci concentriamo, quindi, sulla contrattura dell’ileopsoas, realizzando un programma per provare a rimetterla in piedi velocemente, perché i suoi proprietari avevano già fissato la data delle vacanze da trascorrere con lei.

La terapia ha abbinato laser, ultrasuoni e stretching con degli esercizi leggeri in vasca.

Ambra

Sono bastate 8 sedute in 1 mese per sciogliere la contrattura dell’ileopsoas nel cane e consentirle di partire per un’estate di divertimento con la sua famiglia.

 

Dopo una diagnosi di contrattura dell’ileopsoas nel cane chiamaci al 377.6864627 o compila il modulo.

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Heaven

Il cane fa fatica ad alzarsi: è colpa di un artrosi avanzata. Ecco come abbiamo risolto i problemi di Heaven in sole 10 settimane.

Heaven è un Pastore della Brie femmina di 11 anni che vive a Torino e che ha alle spalle una lunga e divertente carriera sportiva. Tuttavia Heaven oggi è anche un cane con artrosi avanzata alle ginocchia, causata, in particolare, da un vecchio infortunio trattato con cortisone, e un conseguente difetto di carico che ha contribuito a logorare le articolazioni del ginocchio.

LA PREMESSA: DALLE GARE AI PROBLEMI AD ALZARSI

Heaven ha trascorso molti anni sui campi sportivi. I suoi proprietari, infatti, hanno incanalato nello sport la sua vivacità e la sua esuberanza, ottenendo ottimi risultati. Heaven ha gareggiato in diverse discipline, tra cui Agility dog e Rally obedience. Una vera e propria atleta!

All’età di 11 anni, però, alla fine della sua carriera sportiva, il cane fa fatica ad alzarsi.

LA VALUTAZIONE FISIOTERAPICA

Quando arriva da SBA, Heaven ha difficoltà ad alzarsi. Il dolore lombosacrale ci fa pensare che si tratti di un inizio della sindrome della cauda equina. Tuttavia, dopo un approfondimento, ci rendiamo conto che non presenta i classici sintomi neurologici della patologia.

Dalla nostra valutazione fisioterapica emerge che Heaven è semplicemente un cane con artrosi avanzata alle ginocchia. Scopriamo che una vecchia lesione al legamento crociato dell’arto posteriore sinistro era stata trattata con cortisone, con conseguente erosione del tessuto cartilagineo. L’eccesso di carico sull’arto posteriore destro, quindi, ha determinato una condizione artrosica anche a carico del ginocchio destro.

Insomma, Heaven ha le ginocchia molto malandate e dolenti: ecco perché il cane fa fatica ad alzarsi.

Cos’è l’artrosi?

L’artrosi nel cane (ma anche nel gatto) è una malattia degenerativa che interessa la cartilagine articolare. Pertanto, non è possibile guarire ma le innovazioni della fisioterapia veterinaria oggi consentono di controllare e rallentare questa patologia, alleviando di molto la sofferenza dell’animale per una vita serena e normale.

Scopri di più sull’artrosi del cane

LA FISIOTERAPIA PER IL CANE CON ARTROSI

La fisioterapia veterinaria dedicata ad Heaven è mirata a risolvere le problematiche dovute all’artrosi.

Il suo piano terapeutico comprende:

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Heaven ha anche cominciato ad assumere condroprotettori per cani: un integratore 100% naturale per la prevenzione e il trattamento delle patologie ortopediche di tutte le età.

>>SCOPRI DI PIÙ SUL NOSTRO INTEGRATORE CON CONDROPROTETTORI PER CANI<<

IL NOSTRO SUCCESSO

Da SBA abbiamo una notevole casistica nel trattamento di cani con artrosi.

Nel caso di Heaven, quando arriva da noi, il cane fa fatica ad alzarsi, ma dopo qualche settimana di fisioterapia la sua capacità di tirarsi su è decisamente migliorata. Nel corso della terapia riscontriamo, invece, delle esitazioni nel sedersi. Per questo, agiamo subito sostituendo gli esercizi di ginnastica con sedute di vasca mirate.

In sole 10 settimane di terapia siamo riusciti a controllare l’artrosi di Heaven, rimediare ai danni a carico delle articolazioni e restituirle la capacità di alzarsi e sedersi senza dolore.

La proprietaria ci ha comunicato che la cagnolona è tornata addirittura a correre!

cane-con-artrosi-heaven-fisioterapia-efficace

Purtroppo Heaven sarà sempre un cane con artrosi, oramai, poiché questa è una malattia degenerativa, ma i proprietari hanno deciso di proseguire con una terapia di mantenimento.

Con sedute mensili di Laser e Mesoterapia con collagene, riusciremo a tenere sotto controllo l’artrosi di Heaven in modo che non debba soffrire più nel compiere azioni quotidiane come alzarsi, camminare e sedersi.

Hai un cane con artrosi? Contattaci subito.

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