Fisioterapia per gatti senza problemi: si può fare!

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I gatti sono animali con i quali l’approccio alla fisioterapia è più complesso. Ma con tecniche che aumentano relax e fiducia anche loro possono avere accesso alle terapie strumentali e manuali.

Con i gatti anche una semplice visita dal veterinario può rappresentare un problema. Per molti proprietari, allora, parlare di fisioterapia per gatti sembra impossibile.

Tuttavia ciò significherebbe interdire l’accesso alle giuste cure a questi animali. Ecco perché nel nostro centro SBA di Torino, nel caso della fisioterapia per gatti, utilizziamo tecniche e tecnologie che aiutano l’animale a rilassarsi e che favoriscono un approccio positivo nei confronti della fisioterapia e del fisioterapista veterinario.

Cosa rende più difficile la fisioterapia per gatti?

I gatti, per loro stessa natura, hanno bisogno di tempo per abituarsi a cose e persone nuove. Inoltre uscire dal loro ambiente domestico può essere un’enorme fonte di stress, così come essere manipolati da un estraneo.

Ecco perché la fisioterapia per gatti ha bisogno di molta pazienza e attenzione, e del totale rispetto del modo di essere “gatto”, per preservare il loro benessere emotivo, prima ancora di quello fisico. Approcciando con calma e attenzione ad ogni “segnale” inviato dall’animale, riusciamo ad ottenere risultati straordinari: i nostri pazienti felini non solo gradiscono la fisioterapia veterinaria ma riescono anche a portare a termine programmi riabilitativi con esercizi di ginnastica.

 

Fisioterapia e riabilitazione felina in 5 passi

Il primo passo, nei nostri piani di fisioterapia per gatti, è quello di far comprendere ai felini che il momento terapeutico sarà piacevole, che non sentiranno dolore e che non verranno costretti a fare nulla che non vogliono.

  1. TENS Endorfinica: questa terapia stimola il rilascio di endorfine (oppioidi endogeni che diminuiscono il dolore) provocando una sensazione di benessere e relax nell’animale dando un input iniziale positivo all’intero percorso terapeutico.
  2. Attenzione ai segnali: interrompiamo la terapia quando il gatto è stressato (il gatto comunica lo stress con le orecchie, le vibrisse, la voce e in casi estremi può arrivare ad ansimare o iperventilare)
  3. Ridurre il contatto: siamo consapevoli che il gatto ci concede di toccarlo e per questo diamo priorità alle terapie strumentali, rispetto a quelle manuali, perché riducono al minimo il contatto e quindi lo stress dell’animale.
  4. Premi golosi: l’uso di snack altamente appetibili per il gatto aiutano, soprattutto quando è necessario eseguire esercizi di riabilitazione veterinaria che necessitano la collaborazione attiva del gatto.
  5. Piccoli trucchi: quando il gatto non è stimolato dal cibo, per motivarlo utilizziamo i suoi oggetti preferiti, come coperte o giochi, posti alla fine del percorso.

Questi sono i nostri 5 capisaldi quando ci approcciamo alla fisioterapia per gatti, che ci consentono di portare a termine i programmi terapeutici senza particolari problematiche. Lavorare con i felini, infatti, è molto più semplice di quello che si possa pensare, ma a patto di:

  • cominciare nel modo giusto
  • comprendere e rispettare ogni segnale di disagio

In caso contrario si rischia di compromettere il rapporto del gatto con la fisioterapia e il fisioterapista. Un po’ di pazienza per i loro tempi di adattamento e di attenzione al loro benessere emotivo possono portare a realizzare percorsi riabilitativi di grande successo.

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Se hai un gatto con problemi motori non rinunciare alla fisioterapia veterinaria. Chiamaci al 377.6864627 o compila il modulo.

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