Un’ utile intervista per i proprietari sulle possibilità di guarigione della fisioterapia veterinaria su patologie molto comuni di cani e gatti di ogni età e razza su Radio Veronica One.
Che cos’è la fisioterapia veterinaria? Quando è utile? Che differenze ci sono con la fisioterapia umana e quali patologie vengono trattate con maggiore frequenza? Queste sono alcune delle domande a cui la dott.ssa Fulvia De Micco di Salute e Benessere Animale ha risposto in un’intervista a Radio Veronica One utile ad informare tutti i proprietari di cani e gatti di ogni razza ed età sulle patologie più comuni e sulle possibilità offerte dalla fisioterapia veterinaria per una completa guarigione dolce e indolore.
Che cos’è la fisioterapia veterinaria?
«La fisioterapia veterinaria occorre tutte le volte in cui c’è un problema dell’apparato locomotore, che sia di origine neurologica oppure ortopedica. Per fisioterapia intendiamo la terapia mediate mezzi fisici, tutti i mezzi che la natura ci mette a disposizione. Come la luce, nel caso del laser LLLT, le correnti elettriche, come nel caso dell’Elettrostimolazione, il suono come nel caso degli Ultrasuoni, ma anche campi magnetici.
Utilizzando queste fonti naturali riusciamo a favorire la guarigione dei tessuti e portare i nostri piccoli pazienti alla guarigione.
La riabilitazione veterinaria vera e propria invece riguarda la ginnastica, l’utilizzo di attrezzi e movimenti che vanno a completare l’approccio fisioterapico strumentale per andare a ristabilire la corretta fisiologia del paziente.»
Di che pazienti si tratta?
«Principalmente cani e gatti. I pazienti che hanno bisogno della fisioterapia veterinaria sono in maggioranza cani ma capita sempre più spesso di trattare i gatti. Il 2018, ad esempio, per Salute e Benessere Animale è stato un anno all’insegna della fisioterapia veterinaria del gatto.»
Quando possiamo renderci conto che qualcosa non va nei nostri amici a quattro zampe e possiamo aver bisogno della fisioterapia veterinaria?
«Generalmente la sintomatologia è abbastanza palese. Si tratta di postumi di incidenti, interventi chirurgici oppure eventi di tipo neurologico che determinano paresi più o meno gravi.
Ma la fisioterapia veterinaria può essere utile anche in casi meno critiche, come le patologie del paziente geriatrico (come l’artrosi del gatto anziano o del cane anziano) e malattie del cane cucciolo o giovane come l’insorgere di una displasia dell’anca, ad esempio.»
Che differenza c’è tra la fisioterapia veterinaria e la fisioterapia umana?
«La differenza principale tra fisioterapia veterinaria e fisioterapia umana è che tutto ciò che facciamo agli animali deve essere molto delicato, dolce e cercare di non provocare mai dolore. perché, altrimenti non saremmo più capaci di fare altre terapie: il cane ci morderebbe o scapperebbe. Mentre il fisioterapista umano può chiedere al suo paziente di sopportare un po’ di dolore, di rilassarsi e resistere un poco, nella fisioterapia veterinaria non si può fare.
Per questo il nostro approccio è molto dolce e i nostri pazienti sono ben contenti di farsi curare.»
Parliamo di patologie.
«La patologia dei cani e gatti anziani che la fa da padrone è l’artrosi, che ha sempre basi su altre patologie ortopediche o su un affaticamento. In questi casi si va incontro all’usura delle strutture articolari e quindi all’insorgere dell’artrosi. Con la fisioterapia veterinaria possiamo controllare molto bene il dolore, rallentare lo sviluppo degli osteofiti e dare molto benessere ai nostri piccoli animali.»
In questi casi i benefici della fisioterapia veterinaria sono immediati oppure si riscontrano sulla lunga durata?
«Entrambi. Ci vuole un minimo numero di terapie per ottenere risultati consolidati però riusciamo a togliere molto spesso diversi anni dalle spalle di cani e gatti anziani.»
C’è qualcosa a livello di prevenzione che i proprietari possono fare?
«Il primo consiglio che dovrebbe dare un fisioterapista veterinario è quello di tenere in forma il proprio cane, quindi evitare l’eccesso di peso e mantenere una buona muscolatura. Nel caso dei cuccioli, se sovrappeso, dimostrano prima i difetti articolari come la displasia dell’anca. Ma anche il cane anziano, se obeso, manifesta molto prima l’artrosi. Questo solo per parlare delle patologie più comuni.
Rientra nell’ambito della prevenzione anche diagnosticare in tempo le patologie e ricorrere agli specialisti veterinari che si rivolgeranno al fisioterapista veterinario per aiutare il paziente.»
Ci sono razze di cani più predisposte a sviluppare certe patologie?
«Assolutamente si. Ci sono razze più predisposte in assoluto. Il Rottweiler, ad esempio, è la prima razza per incidenza di displasia dell’anca, seguita da Pastore Tedesco, Labrador e Golden Retriver. C’è una grossa incidenza genetica per questo genere di patologie, a causa di alcune pratiche scorrette di allevamento, aggravata poi da uno stile di vita casalingo troppo sedentario, che spesso li porta al sovrappeso.»
Esistono tempistiche standard oppure una personalizzazione del percorso riabilitativo?
«Ogni paziente è un caso a sé. Esistono protocolli standard che vengono però individualizzati. Ogni paziente viene seguito a seconda delle sue caratteristiche e risponde alle terapia in modo diverso.»
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